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Qui trovi le tesi di laurea incentrate sul tema delle “mafie”. Per inserire la tua tesi richiedi la scheda all’indirizzo: info.faiblog@gmail.com

inTesi | Lo scioglimento dei consigli comunali. Il superamento della “linea della palma”

29 giovedì Mar 2018

Posted by Rita Annunziata in InTesi, Suor Orsola Benincasa

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Titolo tesi: Lo scioglimento dei consigli comunali. Il superamento della “linea della palma”
Autore: Giulio Salimbeni
Università: Università degli Studi Suor Orsola Benincasa di Napoli
aa: 2014-2015

L’obiettivo della ricerca: In questa tesi si affronta, un argomento che sta acquistando sempre maggior risalto in Italia ma che da una parte dell’opinione pubblica è ancora visto con un certo scetticismo: i rapporti tra mafia e amministrazione locale, e in particolare lo spostamento della cosiddetta “ Linea della palma” : lo spostamento verso il Nord dell’Italia di quel clima socio-politico che ha favorito l’attecchimento dei fenomeni mafiosi nel meridione d’Italia. In particolare la tesi tratta della normativa che regola lo scioglimento dei consigli comunali per infiltrazione mafiosa, a seguito della sua applicazione nel Centro-Nord e con riferimenti alle motivazioni, evidenziando similitudini e differenze, del fenomeno delle infiltrazioni tra settentrione e meridione. Più nel dettaglio è stata effettuata un’analisi dei singoli casi che hanno portato allo scioglimento delle amministrazioni comunali settentrionali, mettendo in risalto da un lato l’elevato tasso di corruzione e connivenza di personaggi appartenenti sia alla sfera amministrativa sia a quella burocratica dei comuni in questione, e dall’altro le strategie adoperate dai gruppi mafiosi per infiltrarsi ed integrarsi all’interno del tessuto sociale.  Si è poi considerato il l particolare ruolo che svolge, nel determinare le infiltrazioni nella realtà politico-economica settentrionale,  la ‘ndrangheta calabrese rispetto alle altre mafie. Nella conclusione viene fatto un bilancio delle utilità della normativa relativa allo scioglimento dei consigli comunali, e una riflessione sul rapporto tra mafie e corruzione.

La frase: “Forse tutta l’Italia va diventando Sicilia… A me è venuta una fantasia, leggendo sui giornali gli scandali di quel governo regionale: gli scienziati dicono che la linea della palma, cioè il clima che è propizio alla vegetazione della palma, viene su, verso nord, di cinquecento metri, mi pare, ogni anno… La linea della palma… Io invece dico: la linea del caffè ristretto, del caffè concentrato… E sale come l’ago di mercurio di un termometro, questa linea della palma, del caffè forte, degli scandali: su su per l’Italia, ed è già oltre Roma…” (Leonardo Sciascia, “Il giorno della civetta”, pag. 479)

Parole chiave: mafie, infiltrazioni mafiose, amministrazioni locali, corruzione, ‘ndrangheta, colletti bianchi

L’autore oggi: prossimo alla laurea in Scienze della Comunicazione.

 

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InTesi | Mafie e Corruzione, indagine sui comuni della Campania

12 martedì Dic 2017

Posted by faiblogantiracket in InTesi

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Tag

Campania, corruzione, mafia

Titolo tesi: Mafie e Corruzione. Indagine sui comuni della Campania

Autore: Eleonora Cozzolino

Università: Università degli Studi Suor Orsola Benincasa di Napoli

aa: 2016/2017

L’obiettivo della ricerca: L’obiettivo prefissatomi nella stesura del mio elaborato di tesi era quello di fornire ai “non addetti ai lavori” informazioni più precise in merito al fenomeno della corruzione, così tanto nominato ma così poco conosciuto.
Dagli anni di “Tangentopoli” ai giorni nostri la corruzione si presenta sempre più come un sistema ben collaudato che aiuta le “mafie” a mantenere il loro grande potere. Negli anni le misure preventive e di monitoraggio sono aumentate, anche se le percentuali della corruzione non si sono abbassate di molto. L’Italia, nello specifico, si presenta come uno dei paesi europei più corrotti e la fattispecie più diffusa è la corruzione nell’assegnazione di appalti pubblici. In particolare, ho analizzato le percentuali di corruzione nella regione Campania, delineando una situazione in cui le pratiche corruttive coinvolgono maggiormente il settore sanitario e quello delle elezioni amministrative.

La frase: Sono eleganti, parlano bene o semplicemente sanno cosa fare per avere dei vantaggi. Il prototipo della persona corrotta o che corrompe non esiste perché tutti sono possibili partecipanti di questo grande sistema. Si, la corruzione è ormai sistematizzata e ciò è diventato possibile grazie al rapporto consolidato tra mafie e agenti economici e pubblici che, invece di seguire la strada del rispetto delle norme legali e sociali, intraprendono rapporti orizzontali con persone fuori legge, accettando di conseguenza le loro modalità comportamentali. La mafia, però, non è corruzione: cioè, le mafie non hanno come caratteristica principale quella di praticare la corruzione; ciò che si può affermare, invece, è che le mafie senza funzionari corrotti, probabilmente, non avrebbero tutto il “successo” che hanno, mentre la corruzione senza pratiche mafiose esisterebbe ugualmente.

Parole chiave: corruzione, politica, mafie, Campania, anticorruzione, camorra

L’autore oggi: prossima alla laurea in Scienze della Comunicazione.

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inTesi | Omertà: tra pregiudizi culturali e regole mafiose

30 giovedì Nov 2017

Posted by Rita Annunziata in InTesi

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cultura, mafia, omertà, pregiudizi, regole

Titolo tesi: Omertà: tra pregiudizi culturali e regole mafiose

Autore: Angelo Velardi

Università: Università degli Studi Suor Orsola Benincasa di Napoli

Anno accademico: 2016/2017

L’obiettivo della ricerca: L’obiettivo di questa tesi è di affrontare a viso scoperto il discorso dell’omertà, senza veli, senza pregiudizi, senza condizionamenti, partendo dal significato della parola, dalle sue origini, per arrivare alla percezione che il popolo napoletano ne ha oggi. L’obiettivo era incontrare la mia città e chiedergli cosa pensasse della camorra, carpire ogni minima reazione, emozione, per avere un doppio riscontro da questo studio: da un lato quello accademico, scientifico, dall’altro quello emotivo, quello empatico, che solo l’incontro degli sguardi può consentire.

La frase: Una sfida, la chiusura di un cerchio. Vengo da un paese – Marano – che purtroppo ha avuto la sua parte nella storia della Camorra, e sin da piccolo il mio attaccamento a Napoli e alla “napoletanità” ha fatto sì che sviluppassi la voglia di ricercare la verità, di dimostrare al mondo che Napoli non è solo criminalità, non è solo favori e infiltrazioni camorristiche, che Napoli non è Camorra e il popolo napoletano non ha il seme del male impiantato nell’animo. Ottimista e sognatore dalla nascita, non ho mai accettato l’immagine, che in seguito ho scoperto essere distorta, della mia città come capitale italiana, e non solo, della criminalità organizzata. […]E’ proprio guardando la parola “omertà” affiancata alla parola “paura” che il mio amore per la verità mi ha spinto a redigere questa tesi. La storia delle mafie non può e non deve essere slegata dalla storia del nostro paese, non può e non deve essere trattata come qualcosa che appartiene al sud Italia, non può e non deve essere considerato come un fenomeno passeggero di popolazioni arretrate e conniventi. E’ vero, qui a Napoli non si parla, non si denuncia, o, quantomeno, si ha paura di farlo. “Paura!”: questa è la parola che mi sono sentito dire decine di volte quando, avvicinandomi ai miei concittadini, chiedevo loro cosa gli venisse in mente pensando all’omertà. Proprio per non cadere nell’errore dei “santoni da scrivania” ho accettato l’invito del professor Isaia Sales, vero e proprio ispiratore del sottoscritto, oltre che nell’ambito accademico, anche nell’ambito della ricerca continua e costante della bellezza del sapere. Ciò che propongo non è campato in aria, non è il frutto di un ottuso napoletano che difende a spada tratta la sua città, ignorando i problemi che l’affliggono. I problemi ci sono. Io li ho respirati negli affanni delle persone che correvano indaffarate per la città, li ho visti negli occhi spaventati di chi temeva anche di rilasciare un’intervista anonima ad un universitario, l’ho ascoltata nelle voce tremante e allo stesso tempo arrabbiata, stanca, di chi un mondo migliore lo sogna, una Napoli migliore la sogna, di chi appoggia l’ottimismo di quello stesso universitario, ma si guarda indietro e teme che in realtà le cose non cambieranno mai.

Parole chiave: omertà, mafia, camorra, napoli, mafie al nord

L’autore oggi: Laureato in Scienze della Comunicazione, lavora nel campo del web marketing, non perdendo il contatto con la ricerca nel campo delle mafie.

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inTESI: Devianza minorile e criminalità organizzata

23 giovedì Nov 2017

Posted by faiblogantiracket in InTesi, Suor Orsola Benincasa

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Titolo tesi: Devianza minorile e criminalità organizzata
Autore: Rosa Russo
Università: Università degli Studi Suor Orsola Benincasa di Napoli
aa: 2014/2015

L’obiettivo della ricerca: Particolarmente interessata al mondo dei minori, soprattutto quelli più in difficoltà, ho deciso di scrivere questa tesi. Per tutte le generazioni i giovani rappresentano nel contempo una sicurezza e una minaccia.

Nella tesi in oggetto, ho ritenuto necessario partire prima di tutto dalla definizione del concetto di devianza. In seguito ho analizzato le principali teorie criminologiche che hanno cercato di dare una risposta alla problematica della “Devianza minorile”; in particolare mi sono soffermata su teorie di carattere sociologico aventi massimi esponenti  Cohen, Cloward e Ohlin, i quali hanno studiato il fenomeno delle subculture delinquenziali in ambito minorile. Successivamente ho descritto il concetto di imputabilità nei vari diritti e le misure alternative per il minore. Continua a leggere →

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inTESI | La Tratta Nigeriana. Viaggio all’interno della globalizzazione mafiosa in Italia

16 giovedì Nov 2017

Posted by faiblogantiracket in InTesi

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globalizzazione, mafia, nigeria, nigeriana, prostituzione, traffico, tratta

Titolo tesi: La Tratta Nigeriana. Viaggio all’interno della globalizzazione mafiosa in Italia
Autore: Rita Annunziata
Università: Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano
aa: 2016/2017

L’obiettivo della ricerca: Viaggio all’interno della globalizzazione mafiosa in Italia è un viaggio scientifico e razionale alla ricerca delle cause scatenanti del fenomeno della tratta nigeriana a scopo di sfruttamento sessuale. Applicando alcune teorie sociologiche ed economiche al fenomeno, si è tentato di trovare una spiegazione all’agire tanto della criminalità organizzata transnazionale, quanto delle stesse giovani nigeriane e delle loro famiglie, complici spesso non tanto inconsce del loro destino. Inoltre, nel corso del lavoro, è stata focalizzata l’attenzione sul caso dell’Italia, dove è stato stimato che – secondo i dati del Dipartimento per le pari opportunità della Presidenza del Consiglio del 2017 – sono più di 9 milioni (il 45.14% dei residenti) gli italiani che vanno abitualmente a comprare sesso. In conclusione, lo studio delle ramificazioni, della formazione e del funzionamento delle principali organizzazioni criminali mafiose, ha permesso di approfondire ed evidenziare l’esistenza di importanti legami di convivenza e convenienza tra la criminalità organizzata nigeriana e quella italiana (in particolare quella casalese), frutto di un sistema di corruzione e di deviazione che frammenta l’Italia e la rende complice di un fenomeno tanto dilagante.

La frase: Le vedi ai bordi delle strade. Sembrano nidi insicuri, ali spezzate negli occhi vacui, pelle scoperta, fredda, impronte digitali a marchiarne il dolore. Sfregano le mani accanto a un fuoco fatuo, il capo chinato, la schiena improvvisamente eretta allo scorgere dei primi fari di un’auto in lontananza, poi di nuovo curve, stanche, distrutte da uno sfruttamento dilaniante. Sono giovani, spesso giovanissime. Giovanissime donne che meriterebbero di essere strette tra le braccia e cullate da un amore ben distante dal viscido desiderio sessuale. Giovanissime donne che tremano nella loro solitudine, girano lo sguardo, travolte dallo spavento se solo provi a tendergli un’ancora, una strada, una possibilità.
Le vedi, quelle giovanissime donne, con la loro pelle scura, i loro occhi carbone, le loro gambe lunghe in calze troppo strette, le loro forme insicure, quasi a volerle celare in cambio di un respiro in più, un attimo in più prima del supplizio.
Le vedi, quelle giovanissime donne, ai bordi delle strade, e le guance iniziano a scaldarsi, a diventare il fuoco che dovrebbe ardere al loro fianco, gli occhi fiumi in tempesta, le mani tremanti si tendono, fino a sentir dolore, nel tentativo vano di poterle sfiorare, salvare.
Le vedi, quelle giovanissime donne nigeriane, vittime della tratta a scopo di sfruttamento sessuale, e tutto ciò che puoi fare è scrivere, scriverne, dar voce ai loro sospiri silenziosi, nella speranza mai flebile di un cambiamento.

Parole chiave: prostituzione, Nigeria, mafia, globalizzazione, vittime, tratta, sfruttamento

L’autore oggi: Ricercatrice presso il Centro di ricerca “Res Incorrupta” dell’Università degli Studi di Napoli Suor Orsola Benincasa, collabora con la galleria d’arte contemporanea “Mapilsgallery” in qualità di addetto stampa. Lavora, inoltre, con la redazione di Class TV di Milano nell’ambito della produzione di trasmissioni televisive in onda sui canali della casa editrice.

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