Tag

, ,

Titolo: The transporter legacy
Regia: Camille Delamarre
Anno: 2015
Paese di produzione: Francia, Cina
Genere: azione, thriller

Vendetta. È la vendetta il motore, la forza e il respiro di “The transporter legacy”. Una vendetta studiata, costruita, meditata per anni e che sgorga dalla sofferenza, i denti stretti, la sopportazione. Quattro moschettieri, quattro giovani donne, tirano le fila di una storia dal fiato corto, dove la morte non è altro che una possibilità, se non addirittura una delle forme della salvezza. Dopo quindici lunghi anni di sfruttamento, decidono di porre fine a quel sistema di oscura prostituzione orchestrato dalle mani sporche della criminalità organizzata.
È così che viene coinvolto Frank Martin (interpretato da Ed Skrein), un giovane autista impavido e diligente al servizio della criminalità. Non fa domande, Frank, non vuol conoscere i dettagli, non vuol sapere chi si cela dietro i suoi committenti, non vuol essere coinvolto, vuol solo eseguire gli ordini, rispettare i patti, per poi tornare alla sua vita. Eppure, sarà costretto a cambiare le sue regole e a rivedere i suoi principi, dopo che Anna (interpretata da Loan Chabanol) e le sue amiche lo trasformeranno in un burattino nella loro inverosimile lotta contro la mafia russa.
“Mai cambiare i patti”, ripete più volte Frank all’inizio del film. E invece dovrà cambiarli, più volte, nel tentativo disperato di salvare suo padre (interpretato da Ray Stevenson) – rapito dalle quattro donne con l’obiettivo di costringere il giovane a collaborare – e di uscire fuori da quel gioco dell’orrore.
Ma l’orrore si cela nel passato, nelle vite di quelle donne, delle vite non troppo diverse che affondano le loro radici nella povertà,  una povertà atroce che ha spinto i loro genitori a venderle alla mafia “per cinquecento dollari”.
Se non fosse per l’esplicita pubblicità all’Audi guidata da Martin e per le scene fumettistiche, “The transporter legacy” è un film ben costruito e adatto agli amanti del genere noir e d’azione.
Tutta la pellicola corre sul filo dell’inverosimile, tra combattimenti surreali e piani articolati ai limiti della perfezione, che incastrano la mafia e la fan rivolgere contro se stessa.

Rita Annunziata

Link di approfondimento:
LA RECENSIONE A CURA DI ‘MYMOVIES’.

 

Rita Annunziata, laureata in Scienze della Comunicazione. Redattrice per il giornale online Nationalcorner.it (2014) e per Metronapoli.it (2015), frequenta attualmente un corso di Laurea Magistrale in Politiche europee e internazionali presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore. Dopo un periodo di studi presso l’Università Pontificia Giovanni Paolo II di Cracovia, ha frequentato un corso di Introduction to Journalism dell’Università di Strathclyde (Glasgow). Fotografa e videomaker, gestisce altresì un blog sulla piattaforma Style.it, sito ufficiale dell’editore di Vogue, Glamour e Vanity Fair.